Manuela Vaccaro
HAS WORKED WITH MG FROM 201 TO 201..
Nata a Napoli nel 1970, ingegnere, dipinge da quando era bambina (si è classificata rispettivamente 2° e 3° al premio di pittura Topolino, negli anni 1978 e 1979). Dal 2007 frequenta il corso di disegno e pittura di Tullia Matania, presso l’associazione culturale Ugo Matania, lavorando sia a matita e carboncino su carta, che ad olio e/o acrilico su tela. Ha al suo attivo la partecipazione al premio TERNA01 ed alla collettiva primavera grand format alla galleria Monteoliveto.
Manuela Vaccaro si serve della pittura per rappresentare un universo relazionale che pone al centro della sua espressività la figura femminile. Una pittura dai contorni marcati, caratterizzata da colori vivaci e caldi che valorizzano immagini coinvolgenti e riconoscibili del mondo dell’Artista con esiti che proprio attraverso l’insistita allusività sembrano voler respingere gli stereotipi della pittura di genere. Una pittura – quella di Manuela Vaccaro – largamente figurativa e vocazionalmente comunicativa, che sottolinea lo stato di alterità della donna ed esprime il rifiuto di pulsioni repressive largamente presenti nel mondo maschile, proponendo la valorizzazione del corpo sessuato, la sottolineatura dei ruoli o mascherature che riecheggiano condizioni esistenziali di riconosciuta attualità. Da ogni raffigurazione – attraverso il ricorso a insistiti variati cromatismi – emerge la ricerca di una autocoscienza finalizzata al superamento di condizioni e ruoli subalterni, con una creatività articolata e dinamica – mossa al tempo stesso da intenti pittorici formali e da tensioni emotive – cui il vivace ricorso alle svariate tecniche (olio, tempera, acrilico, carboncino, ecc…) fornisce appropriati supporti compositivi e stimolazioni cromatiche di efficace corrispondenza ai messaggi veicolati.Un riuscito tentativo di suggerire attraverso la complicità della messa in scena di figure emananti forti sensibilità introspettive – un possibile percorso di cambiamento: l’icona di un quadro alieno presente nella mostra (Sensi – omaggio a Manara) ne sottolinea l’auspicata realizzabilità, attraverso una ricerca pittorica engagée che lascia intravedere articolati imprevedibili sviluppi (Gennaro Oliviero).